giovedì 26 gennaio 2017

Un bacio rubato.

<Non scusarti. Ma non voglio parlarne via messaggio.>


Cole chiude il cellulare con uno scatto, dopo aver perso qualche minuto a decidere se premere o no il pulsante di invio. Sospira leggermente, la mano che stringe ancora l'apparecchio elettronico. Si alza dal letto della propria stanza e va verso la finestra, guardando il tramonto che spunta da dietro le mura della Young Gifted School.

"....."

Abbassa lo sguardo, la mano sinistra che si alza e va a toccare le sue labbra, il tocco lieve e lento. Gli occhi guardano ancora verso le mura della scuola e verso quelle luci che si spengono piano, prima di andare verso il pavimento.

Quel tocco gelido.

I pensieri vanno ancora a quel momento in corridoio, ricordando ancora la sorpresa che ha provato. Scuote la testa, il rumore della doccia che disturba un attimo i suoi pensieri. Ripensa al compagno di stanza in bagno per un momento e va verso la scrivania, prendendo il suo quaderno rosso. Indossa il giaccone e si dirige verso la porta, il quaderno tenuto sotto braccio.

Poggia una mano sulla maniglia e sembra avere un dejavù, la bocca contratta in un'espressione di sorpresa. Il volto di Blaise viene proiettato nella mente del Telepate quasi instivamente e gli occhi si abbassano sulla maniglia, il corpo fermo un paio di minuti. Un sospiro sfugge alla bocca del ragazzo e il volto si alza, guardando un punto imprecisato del soffitto.

"Vorrei soltanto...che fosse semplice."

I pensieri alla pista di pattinaggio, a quella sera per il fiume, al pic-nic... lascia che fluiscano liberi, senza fermarli. Non reagisce in alcun modo a quei ricordi, come se fosse un semplice spettatore.

"Vorrei soltanto...che fosse più semplice."

Ripete di nuovo, sussurrando. Si muove subito dopo, aprendo la porta e richiudendola alle sue spalle. 

Il futuro attende Cole, che lui lo voglia oppure no.

“I’m always searching for something, for someone. This feeling has possessed me I think, from that day… That day when the stars came falling.”




giovedì 19 gennaio 2017

Sosia.

Quaderno di Cole,
Pag. 103



Dire che l'annuncio ha suscitato scalpore è dire poco.

Ho sentito tre discussioni mentre andavo a comprare qualcosa. Una contro il governo, una contro i mutanti e una contro la YGS in particolare. Non ho potuto fare a meno di ascoltare l'ultima.
Si sentono tutti traditi e in pericolo. Ho sentito un ragazzo dire che non ci si può fidare di nessuno perchè tutti potrebbero essere in realtà gente di "quell'altro mondo che ci vuole morti". Chi può sapere chi del governo "è stato sostituito" e chi no?

E' difficile non pensarci, a quell'altro mondo.

Forse dovrei chiedermi che fa il Cole di quel mondo. E' con il Brendan degli Argonauti? E' semplicemente diventato un vigilante o quel che è peggio un militare, come mio padre voleva? La telepatia è facile da nascondere, come potere. Il pensiero di una dimensione parallela è estremamente affascinante. Un mondo in cui delle scelte sono andate diversamente e quelle scelte hanno poi condizionato profondamente quel mondo e le persone che ne fanno parte. Come l'effetto farfalla. Se io decidessi di andare a destra o a sinistra, prendere la metro o il bus, cambierei il corso del destino in modi che non posso neanche lontanamente comprendere.

La verità è un'altra però e mi vergogno ad ammetterla.

Non mi importa di sapere cosa è accaduto al Cole di quell'universo. Chi lui sia. Sono estremamente consapevole che le sue scelte, come la sua vita, non avranno avuto nessuna influenza su quello che sta accadendo alle nostre due dimensioni nè su quello che sta accadendo alla Philadelphia alternativa. Esattamente come è stato per me e per le mie scelte. O le mie non-scelte, se dobbiamo essere giusti. Perchè pensarci? Non è importante cosa stia facendo quel Cole.

E' più importante sapere dove stia andando il nostro mondo, invece. Un mondo dove un comunicato può far mettere in dubbio valori e mandare una città nel caos. Era quello l'obiettivo? Ci sono riusciti.
Forse si proclamano detentori della Verità ma non capiscono che la Verità non è sempre l'unica cosa che conta. A volte bisogna veramente pensare a dare soluzioni, prima di costruire solo problemi.

Vorrei cambiare questo mondo. Vorrei proteggerlo in modo che tutti noi riuscissimo a non distruggerci l'un l'altro ma mettere dei ponti tra i nostri punti di vista. Non ho mai sentito così tanto questo desiderio come oggi.

Ma prima di cambiarlo, immagino che dovremo proteggerlo da noi stessi.

Sperando di non morire ustionati per via del Max alternativo. Devo ancora capire bene le intenzioni di un paio di persone, prima di morire.